L'Elba: la più grande delle gemme di Venere caduta nel mare della Toscana

Di fronte a Piombino, allungata dentro il Mar Tirreno con la forma di un pesce che pare voglia allontanarsi in mare aperto, ecco l' Isola d'Elba, la più grande delle isole dell'arcipelago toscano, con i colori inconfondibili del suo mare e delle sue montagne.

L'Elba stupisce perché presenta sempre infiniti ed eterogenei motivi d'attrazione: dalla diversità degli scenari che offre il mare, con piccole insenature di ghiaia bianca, nascoste dalla macchia mediterranea e grandi spiagge di sabbia molto fine, al manto arboreo da cui è ricoperta, con vasti boschi di castagno così sorprendentemente vicini al mare.

L'Elba era già abitata da popolazioni preistoriche. I numerosi reperti risalenti al Paleolitico medio e superiore (dai 75000 ai 50000 anni fa), attestano che l'isola era già abitata. La leggenda narra che fu un luogo d'approdo degli Argonauti. La storia certa inizia invece intorno al VI secolo a.C., allorché i greci si stabilirono sull'isola . Dopo i greci vi si insediarono gli etruschi e poi i romani.

L'Elba possedeva più di un motivo d'attrazione:con un clima molto accattivante, fertile, ricca di giacimenti di ferro e di acqua. L'occupazione romana fu più cospicua delle altre. Questi edificarono i primi borghi e costruirono le prime ville. Dopo il mille l'isola passò sotto il controllo di Pisa. Nel 1392 entrò a far parte dello stato di Piombino governato dagli Appiani. Gli spagnoli, gli inglesi ed i francesi s'interessarono all'isola, fino a quando, nel 1809, entrò a far parte dell'amministrazione regionale toscana. Le occupazioni prevalenti sono sempre state legate alla pesca ed all'agricoltura, ma agli inizi del secolo si è sviluppata un'intensa attività metallurgica, scomparsa dopo la guerra.

Oggi la maggior risorsa dell'isola è il turismo, che prende forma a partire dagli anni '60. La popolazione si è da sempre concentrata in piccoli centri, che tali sono rimasti - se si esclude Portoferraio, che con i suoi 12020 abitanti è il principale centro elbano - porto principale nonché capoluogo dell'Elba, da qui necessariamente si deve partire per una gita dell'isola. La cittadina, conosciuta come "Fabricia" in epoca romana e come "Ferraia" nel medioevo, necessita di una sosta per una visita alle fortificazioni medicee, che offrono uno splendido panorama sulla baia.

Continuando verso ovest, in direzione di Marciana Marina, ci muoviamo in una strada circondata di boschi e vigneti, che quando si affaccia sul mare costeggia le bellissime spiaggie di Procchio e della Biodola. Proseguendo verso l'interno si giunge a Marciana: da qui è obbligatoria un'escursione al Monte Capanne (il più alto dell'isola con i suoi 1019 m).

Nelle giornate chiare si può ammirare tutto l'arcipelago toscano, i promontori della Toscana ed anche la Corsica. Tornati a Marciana e proseguendo lungo la costa, prima di arrivare a Marina di Campo, troviamo il piccolo borgo di Pomonte, poche case ed un acqua stupenda, che preannuncia l'arrivo a Fetovaia, la spiaggia più frequentata, di appena 200m, incantevole per il fondo, la posizione riparata e la trasparenza dell'acqua.

Dopo Marina di Campo, superato il Golfo di Lacona, se ci addentriamo nell'interno, si sale fino ad arrivare a Capoliveri, su di un promontorio a 167 metri di altezza. Piccolo borgo di origine romane che ha conosciuto la dominazione pisana e le incursioni dei saraceni, con le sue viuzze strette d'impronta medioevale, dalla piazza principale si ammira un suggestivo panorama.

Discendendo verso il mare arriviamo a Porto Azzurro, la stazione balneare più attrezzata, su cui vigila l'imponente fortezza di Portolongone, voluta nel 1603 da Filippo III di Spagna. Il giro si conclude in quella che comunemente è conosciuta come la zona mineraria: a Rio nell'Elba, ai piedi del Monte Strega, antico borgo di minatori le cui origini risalgono al X secolo, ed a Rio Marina, affacciata sulla costa orientale.

Questa è l'Isola d'Elba, circondata da un mare che è il suo vero tesoro, che muta metro dopo metro: chiaro e cristallino sulle spiagge bianche di Portoferraio e delle Ghiaie, profondo di un azzurro intenso sugli scogli che scendono dal Monte Capanne. Forse è proprio per questo che gli Argonauti vollero approdare su questa terra.

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